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Giardino Botanico del Monte Arci


Giardino Botanico del Monte Arci

Il Giardino Botanico di Masullas è un importante punto di riferimento ed attrazione per quel che riguarda la conservazione, la tutela e la divulgazione di alcuni tra i più importanti e significativi aspetti di una zona naturalistica di particolare pregio quale il territorio del Monte Arci.
Esso ha un altro obiettivo quello di riqualificare e valorizzare un’area a valenza storico-artistica in un Polo Ambientale di assoluta eccellenza in campo regionale.
Il Polo Ambientale, infatti, coniuga perfettamente l’esposizione di minerali, rocce e fossili contenuta nel GeoMuseo Monte Arci con la flora e le essenze vegetali esistenti nel medesimo complesso territoriale.
La vegetazione naturale del Monte Arci è ricca e varia, tali variazioni sono state determinate e sono soggette alla combinazione di differenti parametri, quali l’altitudine e l’esposizione, il clima, la geomorfologia e la pedologia, l’interconnessione con la presenza e l’azione antropica.
Inaugurato nell’estate del 2020 è realizzato nel giardino del Convento dei Cappuccini, risalente al XVII secolo, il giardino ospita una parte rappresentativa delle piante endemiche del Monte Arci, come le piante aromatiche, officinali, la macchia mediterranea.
La vegetazione naturale del Monte Arci varia a seconda di diversi e vari parametri, per questo motivo si è deciso di suddividere il Giardino in quattro aree: zona del Bosco con lecci, roverelle, agrifogli e filliree; zona della Macchia Mediterranea, con corbezzoli, erica, lentischi e olivastri; zona della Gariga, con euforbie, rosmarino, fico d’India; zona della vegetazione riparia, con pioppi, tamerici, giunchi e oleandri. I viottoli del Giardino profumano delle essenze tipiche dei luoghi e creano suggestioni e sensazioni olfattive uniche nel loro genere, sono costituiti da blocchi di basalto, la roccia vulcanica del Monte Arci. 
Nell’estate del 2021 ci fu un incendio che colpì i boschi del Monte Arci, dai resti furono realizzati: uno xilofono, strumento musicale a percussione e un gioco dedicato ai più giovani. Sono stati realizzati utilizzando legno ferito, semi bruciati.

Flora del giardino

Le specie individuate sono state raggruppate e catalogate soprattutto in base alla tipologia degli habitat (bosco, macchia, gariga, zone umide, etc.) ed alle diverse associazioni fitoclimatiche naturali.
Il giardino è suddiviso in varie zone:

  • Zona Bosco (Climax del Leccio), esso rappresenta il più tipico paesaggio forestale della Sardegna, costituito dalle formazioni boschive mesofile sempreverdi di leccio (Quercus ilex), le quali, scientificamente, fanno parte del Quecetum ilicis e costituiscono la vegetazione potenziale climax di questa montagna;
  • Zona macchia mediterraneo, questa si può distinguere in base allo sviluppo in altezza dei suoi costituenti oppure in relazione allo stadio di dinamismo evolutivo in “tipi di macchia”. In base allo sviluppo in altezza: macchia alta, solitamente costituita da Leccio, qualche esemplare di sughera, filliere, alaterno, corbezzolo, erica e lentisco, strutturata in maniera uniforme raggiungendo altezze di 2-4 m; macchia bassa, costituita da specie arbustive molto meno sviluppate, lo stesso lentisco, mirto, cisti, ginestre, eriche, euforbie, rosmarino, lavanda ed elicriso.
    In relazione alle diverse tipologie di macchia abbiamo:
    a) Macchia a leccio: deriva dal primo stadio di degradazione della lecceta (quercetum ilicis), nel quale si trova soprattutto nella forma arbustiva, accompagnata prevalentemente dal classico corredo floristico del bosco a leccio; 
    b) Macchia ad erica e corbezzolo: spesso accompagnate da filliere e sparzio spinoso (Cytisus vollosus) e dal gnidio; rappresenta uno stadio dinamico costruttivo verso il climax del leccio;
    c) Macchia a mirto: nella quale il mirto risulta la specie predominante. In associazione a quest’ultimo troviamo le filliere, varie lianose e la rosa selvatica; 
    d) Macchia ad olivastro e lentisco: deriva dalle foreste primitive dell’Olea-Lentiscetum e ne conserva le specie costituenti, tra le quali, associato, si trova il mirto, le eriche (sia arborea che scoparia), l’asparago, e diverse euforbie; queste ultime specie associate si presentano per lo più sotto forma di cespugli. Tale macchia potrebbe evolvere verso formazioni di maggior entità e consistenza; 
    e) Macchia cisto: possono essere formati o da colonie pure di Cistus monspeliensis e di C. incanus (Cisto di Montpellier e Cisto rosso), o da colonie miste con lavanda selvatica, elicriso, calicotome e varie euforbie; 
    f) Macchia a cisto, erica e lavanda: si tratta di un tipo di macchia più degradata. Essa è costituita da cespugli ed arbusti bassi. Si trova soprattutto su aree percorse dal fuoco. Più spesso in colonie, ai quali si accompagnano l’erica, la lavanda, l’erba di S. Giovanni e qualche rara euforbia. Abbastanza diffuso anche il gnido.
  • Zona della gariga, essa costituisce un aspetto fondamentale della vegetazione mediterranea e viene considerata una degradazione della macchia. Si tratta di grandi distese, sassose ed aride, dove è presente una particolare macchia bassa e sparsa, nella quale si possono trovare anche alberi solitari o in piccoli gruppi) fico d’india, prugnolo, anagiride, etc..). 
    Differenti tipi di gariga sono caratterizzati rispettivamente dalla presenza delle seguenti specie: rosmarino, lavanda selvatica, cisti ed euforbie.
  • Zona della vegetazione riparia, è occupata da questo genere di vegetazione, localizzate nel Monte Arci negli umidi fondovalle e lungo le rive dei Rii e dei torrenti ed in prossimità delle sorgenti, sono presenti le specie idrofile come i pioppi (nero, bianco e tremulo), i salici (di Gallura e bianco), l’ontano nero, le tamerici, l’oleandro, il rovo comune, la tifa, i giunchi, le felci, etc…

Una sezione particolare è dedicata alle piante endemiche ed una delle piante officinali, queste ultime, soprattutto, in relazione al fatto che dal medioevo il compito di coltivare queste essenze per fini medicinali ed alimentari era svolto dai frati nei Conventi (Horti sanitaris). 


Informazioni

Comune

Masullas

Indirizzo

Via San Francesco, 4, Masullas, OR

Come arrivare

Partendo dal comune di Masullas procediamo in direzione sudovest da Via Vittorio Emanuele II/SP 43 verso Via Roma, dopo 10 m svoltiamo a destra e prendiamo Via Roma. Svoltiamo a sinistra, dopo 190 m, e prendiamo via XXIV Maggio/SP 51. Poi 130 m dopo svoltiamo leggermente a destra e prendiamo Via Cappuccini, dopo 190 m svoltiamo a destra e prendiamo Via S. Francesco. Dopo 90 m troviamo la nostra destinazione a destra. 
Indicazioni percorso

Accessibilità

telefono: +39 389 1777100  - 0783 991122
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Adatto ai portatori di disabilità

Stagioni consigliate

  • Inverno ,
  • Primavera ,
  • Estate ,
  • Autunno

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