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Castello di San Michele


Castello di San Michele

Il Castello di San Michele (in sardo Casteddu de Santu Miali) sorge su uno dei sette colli della città di Cagliari ed è stato eretto durante l’epoca giudicale con funzione di difesa e protezione della zona. È probabile che nello stesso colle fosse stato eretto, nel periodo romano, un tempio dedicato al culto di Esculapio (o anche detto Asclepio; semidio figlio di Apollo dedito alle cure mediche) che fu successivamente convertito in età bizantina, nel culto cristiano per San Michele, dove sorse prima un monastero e poi una chiesa. 

La struttura del Castello è quadrangolare ed è stata realizzata con roccia calcarea proveniente dalle cave di Bonaria. È formata da 3 torri angolari, di cui 2 più antiche poste a Nord-Est e a Sud-Est, che sono state costruite con dei conci squadrati, mentre l’ultima a Sud-Ovest ha avuto una tecnica costruttiva più grezza e si presenta più alta e senza “base a scarpa” come le precedenti. Queste sono collegate da cortine murarie, e si possono notare dei dettagli, come quelli riguardo la facciata romanica dell’oratorio di San Michele Arcangelo (del XII-XIII sec) e due ingressi affiancati, che suggeriscono che l’edificio era precedentemente costituito da due navate che formavano la cappella, inglobata all’interno del Castello. Nella parte esterna, la fortezza era circondata da un profondo fossato che era superabile solo attraversando il ponte, questo elemento è attribuibile al XVIII° sec, con gli interventi di rifacimento dei piemontesi, che migliorarono la struttura del forte, ammodernandola. L’ipotesi più accreditata riguardo la fondazione del Castello è da attribuirsi al periodo del XII° sec, successivamente è stato migliorato con l’aggiunta delle due torri orientali, mentre la terza torre ed altri elementi sono stati inseriti nel periodo aragonese, dal 1325, con l’insediamento di Berengario Carroz, Longa Manus” (uomo di potere dall’attività discreta-segreta) al servizio dell’imperatore Alfonso, che ricevette il colle di San Michele come feudo. In pochi anni il Castello divenne fortezza e lussuosa dimora dei Carroz, adornata da oggetti preziosi, forse razziati dalla basilica di San Saturno; ma Berengario Carroz sfruttò il potere della protezione imperiale per accogliere malviventi e fuorilegge in cerca di asilo, questi poterono aggirare le autorità cagliaritane promettendo fedeltà al feudatario, fino a quando le ingerenze portarono all’estradizione di coloro che godevano di tali privilegi. Il Castello di Bonvehì, chiamato così in quel periodo per la sua ottima visione panoramica, rimase possedimento della nobile famiglia spagnola fino al 1511, conclusione del suo periodo più florido. Nel XV° secolo sotto il conte Giacomo Carroz, il castello cambiò la sua funzione difensiva per avvicinarsi maggiormente ad una lussuosa dimora. L’ultimo elemento della famiglia Carroz a dimorare nel Castello di San Michele fu la contessa Violante, che venne maledetta dal clero per aver causato l’assasinio di un sacerdote; è in suo onore che il castello fu chiamato “della contessa” e vi sono delle narrazioni sul castello, tipicamente medievali: come quella legata appunto allo spettro della contessa che si aggirerebbe ancora nella rocca; vi è una storia che parla di grandi ricchezze custodite nei cunicoli sotterranei, ed è attestato un procedimento accusatorio del XVIII° sec, nei riguardi di un sacerdote che avrebbe tentato di ritrovarli, ma utilizzando riti vietati come l’invocazione del diavolo e l’utilizzo di formule magiche. Con la conclusione del periodo di influenza e proprietà del castello da parte dei Carroz, il forte fu abbandonato per oltre un secolo e venne riutilizzato nell’epoca della pestilenza (1652-56) e delle vicende legate a Sant’Efisio, dove il castello venne adoperato come lazzaretto. Alla fine del XVIII° sec, il castello venne adoperato nuovamente con funzione militare, precisamente nel 1793, armato di cannoni fu utilizzato per difendere Cagliari dall’invasione delle milizie napoleoniche. Nel 1867 venne acquistato dal marchese Roberti di san Tommaso che per suo volere venne restaurato da Dionigi Scano e nello stesso periodo il proprietario si adoperò per il rimboschimento della zona del colle con pini d’Aleppo. Tempo più tardi, tra il 1929 e il 1972 venne utilizzato come stazione radio-telegrafica dalla marina militare, e nel 1990 vennero portati avanti degli scavi che attestarono la presenza di una chiesa campestre del periodo altomedievale. È nella fine del XX° sec. che vi furono dei restauri volti a trasformare la vecchia fortezza in un centro moderno di tipo culturale e artistico valorizzando anche il colle che divenne un parco di notevole importanza. Attualmente il Castello di San Michele ospita un importante museo. 


Informazioni

Comune

Cagliari

Indirizzo

Via Cinquini, Cagliari

Come arrivare

Partendo dalla zona limitrofa al porto di Cagliari, si può semplicemente prendere la linea n° 5 del Ctm alla fermata di viale Trieste davanti alla Parrocchia del Carmine; la strada che percorre taglia a destra per via Pola, poi supera sulla destra l’anfiteatro romano e proseguendo supera alla sinistra il Centro Universitario Sportivo-CUS mentre lascia poi a destra il Parco di Monte Claro; il rimanente tratto che la linea percorre è breve, passando per via Ernesto Maria Piovella e infine porta a via Giovanni Cinquini, quasi all’entrata del Parco San Michele. Giunti a destinazione si percorrerà in salita il percorso che porta al “Castello” dando la possibilità di godere della flora del parco e avere un'ottima visione panoramica.

Accessibilità

orari: da Martedì a Domenica dalle 09.00 alle 18.00 
telefono: 07015240479
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Adatto ai portatori di disabilità

Stagioni consigliate

  • Inverno ,
  • Primavera ,
  • Estate ,
  • Autunno

Notizie varie

È noto che il Castello di San Michele sia uno dei luoghi di Cagliari che per la loro elevatezza, siano visibili anche a diversi km di distanza.


IMMAGINI


Mappe

Coordinate geografiche

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39.2447639,9.10972222