Torre di avvistamento e difesa leggera, costituita da due volumi sovrapposti. Comunicava con quasi tutte le torri del Golfo di Cagliari. La torre di Calamosca era detta torre de armas, per i potenti cannoni che ospitava, o anche torre dei segnali, per via delle segnalazioni che da essa si inviavano allo scopo di comunicare al Castello di Cagliari eventuali passaggi di navi. La torre nel ‘600 era dedicata a S. Salvatore (1610) e a S. Giovanni (1625). Una lapide marmorea con lo stemma del Re di Spagna, attesta che la torre fu costruita nel 1638 e insieme ad altre torri costiere costruite sull'isola, costituiva l'apparato difensivo degli spagnoli in Sardegna; tuttavia, in precedenza esisteva un’altra torre, come segnalava lo storico Fara nel 1590, a cui bisogna attribuire i resti di una struttura circolare elevata con conci ben squadrati su cui poggiano le fondazioni della costruzione secentesca. Ebbe un ruolo rilevante nel respingere l'attacco della flotta francese nel 1793. Alla metà del XIX secolo alla torre originaria venne aggiunto un corpo cilindrico superiore e venne eretto il vicino faro.

La muratura è costituita da materiale calcareo, ha uno spessore alla base di circa 3,6 m. La parte cilindrica è in laterizio e pietra e occupa il posto dell’originaria piazza d’armi. L’ingresso, collocato a circa 5 m di altezza e orientato verso nord-ovest, è oggi murato; si accede alla torre da una nuova apertura realizzata alla quota del terreno. Dall’ambiente principale, voltato a cupola, si arriva al piano superiore attraverso una scala ricavata nello spessore murario.

Attorno alla torre si sviluppava il rivellino, costituito da una muraglia di forma poligonale munita di feritoie e di cannoniere, all’interno della quale stavano le stalle per i cavalli, alloggi e magazzini. Al rivelino, circondato da un fossato, era possibile accedere solo attraverso un ponte levatoio. 

Diventata caserma, la torre è rimasta sempre in uso.