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Chiesa Parrocchiale di Sant'Efisio


Chiesa Parrocchiale di Sant'Efisio

La chiesa sorge al centro dell'abitato di Capoterra. La struttura mononavata della parrocchiale di Capoterra  è dedicata a Sant'Efisio, dotata di transetto e cappella presbiterale; disegna in pianta una croce latina. 
La facciata risulta timpanata e delimitata da paraste angolari. Centralmente si apre un portale ligneo incorniciato. Il campanile a base quadrata, si innalza nella parte retrostante l'edificio. Scandito da cornici marcapiano, risulta alleggerito da monofore in corrispondenza della cella campanaria.. L’interno è voltato a botte lungo la navata e il presbiterio, presenta un'orditura lignea, nascosta da tavole coperte da intonaco, con volta a crociera all'intersezione fra la navata e il transetto La copertura della chiesa è in travature lignee, mascherate da tavole ricoperte di intonaco che simulano una volta a botte in muratura, con crociera all'intersezione fra navata e transetto. Essa poggia su archi diaframma a tutto sesto, segnati all'esterno da altrettante coppie di brevi contrafforti nettamente sporgenti dal profilo murario.

La struttura mononavata, con transetto e cappella presbiteriale è caratterizzata da una pianta a croce latina. La copertura in travature lignee, mascherata da tavole ricoperte di intonaco per simulare una volta a botte in muratura, poggia su archi diaframma a tutto sesto segnati all’esterno da altrettanti contrafforti. La facciata liscia, profilata da paraste, è sormontata da un timpano triangolare secondo i canoni di uno stile neoclassico alquanto semplificato. Il campanile poté essere eretto solo nel 1937, contestualmente a un primo restauro strutturale dell’edificio. Esso è a base quadrata, si innalza nella parte retrostante l'edificio. Scandito da cornici marcapiano, risulta alleggerito da monofore in corrispondenza della cella campanaria.  Dell’antico arredo interno oggi si conserva solo l’altare maggiore in marmo, di stile eclettico, fatto costruire nel 1894 dal rettore don Tommaso Lecca. Ne sostituì un altro, provvisorio, in mattoni di fango e legno.


Informazioni

Comune

Capoterra

Indirizzo

Via Chiesa, Capoterra

Come arrivare

da Piazza Sardegna si percorre via A.Gramsci, poi via Cagliari e a sinistra per via Roma (a piedi)

Dalla via Cagliari, presso il corso Antonio Gramsci verso sinistra, ossia verso sud, percorso meno di un centinaio di metri, si vede alla sinistra della strada la piazza Chiesa, nella quale si trova l’edificio di culto dedicato a Sant'Efisio che è la chiesa parrocchiale di Capoterra.

Accessibilità

Orari: chiude alle ore 17:00
Telefono: 0709531478 / 0706499938 (fonte FB)
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (indirizzo del referente della chiesa) 

Adatto ai portatori di disabilità

Stagioni consigliate

  • Inverno ,
  • Primavera ,
  • Estate ,
  • Autunno

Notizie varie

Capoterra, distrutta nel medioevo, fu rifondata nel 1655 dal barone Girolamo Torrellas. La parrocchia fu eretta qualche anno più tardi, come si evince dalle prime annotazioni sui registri parrocchiali che risalgono al 1658. Le funzioni religiose si svolgevano in una cappella annessa alla casa baronale, posta nella zona oggi compresa tra Piazza Concia e Corso Gramsci. L’edificio, dedicato a Sant’Efisio perché preservasse il paese dalla peste, era piccolo e molto povero ma continuò ad essere usato per circa duecento anni. 

Sulla facciata della vecchia parrocchia, nel decennale di fondazione del paese, era stata affissa la seguente epigrafe marmorea: “Al Beato Efisio, nobilissimo e celeberrimo Protettore della città di Cagliari contro la peste. Mentre per i vari centri abitati della Sardegna dilagava il contagio, Don Girolamo Torrelas, Barone di Capoterra e illustrissimo fondatore di questo paese, che gli piacque intitolare per l'appunto a Sant'Efisio, in suo onore eresse a proprie spese questo tempio, quale perpetuo monumento di gratitudine, nell'anno del Signore 1665”. 

Con il riscatto dei feudi, nel 1836, la famiglia baronale volle rientrare in possesso del locale e mise la parrocchia nelle condizioni di trasferirsi, nonostante la generosità dei propri avi.

Nel 1855, fu commissionato all’ing. Francesco Immeroni il progetto della nuova chiesa, la cui costruzione si protrasse fino al 1858. La prima messa vi fu celebrata quasi subito, domenica 14 febbraio 1858 (festa di San Valentino), nonostante l’edificio non fosse ancora munito di arredi.

I contrasti con i vecchi  padroni si riproposero, tant'è che in una delibera ufficiale del 1858, venne denunciato «il dispotismo dei padroni che rubarono ora la sacra Pisside, ora i vasetti degli oli santi e finalmente anche la campana», circostanze che rappresentano l'atteggiamento bramoso, mai domato,  dei vecchi feudatari.

La grande statua lignea di Sant’Efisio fu realizzata nel 1934 dalla ditta Ginotti di Torino. Vari restauri, tra in 1976 e il 1986, hanno successivamente eliminato tutti gli altri arredi sacri della tradizione preconciliare: pulpito, balaustra e altari laterali del transetto, che erano dedicati al Sacro Cuore e alla Vergine del Rosario. 


IMMAGINI


Mappe

Coordinate geografiche

APP GEO Sard GIS

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39.1750,8.9709