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Insediamento Cea Romana


Insediamento Cea Romana

In località omonima presso il confine con Burcei, a circa 500 metri a Sud della casermetta di Cea Romana. Il sito è stato scoperto casualmente negli anni ‘70 durante i lavori di scasso per il rimboschimento all’interno della foresta demaniale di Monti Arrubiu. Lo scavo archeologico del villaggio ha prodotto scorie di minerali, resti di fonderie e scarti di fusione, con l’ipotesi di un abitato legato all’area mineraria del riu Ollastu, da cui il punto più vicino dista circa un chilometro. 

Viene esclusa l’ipotesi che la località fosse utilizzata per lo sfruttamento agropastorale, ancora oggi la zona non è adatta all’agricoltura né alla pastorizia. L’unica interpretazione plausibile rimane quella di un centro legato ad un’attività mineraria, tra l’altro non localizzata, ad opera di schiavi. Le abitazioni dovettero essere ben curate e furono distrutte da un incendio, come si deduce dalle ceramiche che presentano tracce di fuoco. 

A 200 metri dall’abitato si trova una necropoli, scavata su un pendio piano nel lato orientale del Monti, a quota 612 m, ricopre un’area di circa 2000 mq, limitata a Nord da un roccione e dall’altra parte un piccolo corso d’acqua del riu Su Tronu. 

La necropoli romana fu scavata nel 1980 e 1981 dall’archeologo Marcello Ventura. 

Le sepolture sono state datate tra il 50 e il 200 d.C.: si rinvennero monete risalenti al periodo tra Vespasiano e Alessandro Severo (222-235). 

Il complesso si compone di un villaggio e di un’area funeraria. L’abitato era composto da numerose strutture, articolate in diversi ambienti, di pianta quadrangolare e circolare costruite con pietre di scisto calcareo di piccole e medie dimensioni legate con malta di fango e con rincalzo di zeppe lapidee. A ovest dell’abitato, a circa 200 metri, si estendeva la necropoli, posta su un ripido pendio lungo la dorsale orientale del Monte Arrubiu. Il sepolcreto si configura come un’area funeraria a rito misto: ha restituito 86 tombe, di cui 40 a incinerazione in urna, 29 a incinerazione senza urna e 14 a inumazione. Nel primo caso l’urna, un recipiente in ceramica comune coperto da una lastra di scisto, era deposta sul lato nord-ovest della fossa, in direzione della stele, direttamente sopra il bustum. Nelle deposizioni prive di urna le ossa erano sistemate sul fondo della fossa miste allo strato di carboni della combustione. In entrambe le modalità di sepoltura il corredo era posizionato ai piedi della tomba, nel lato sud-est, ma nelle incinerazioni prive di urna la qualità del corredo era più scadente ed è risultato completamente assente in 14 tombe. Le sepolture a inumazione erano a cassone litico costituito da lastre di calcare o scisto poste a coltello, in alcuni casi poggianti su lastrine che ricoprivano il fondo, in altri direttamente sulla terra o il bancone roccioso; la copertura era realizzata con lastre disposte a piattabanda rinzeppate ai margini con frammenti ceramici e lastrine lapidee al fine di sigillare tutte le fessure. 

Si pensa che la nascita del sito sia attribuibile intorno alla fine della seconda metà del 1° secolo e la fine del 2° secolo d.C. la tomba n° 54, ad incenerizione di urna, ha restituito una coppa di un certo interesse, oltre che per colori e decori, soprattutto per un certo bollo impresso “Crucuro” che permette una datazione precisa, intorno al 60 d.C.


Informazioni

Comune

Villasalto

Indirizzo

Località Cea Romana, Villasalto

Come arrivare

Da Cagliari prendiamo l’asse mediano e usciamo all’uscita verso Quartu S.E./Villasimius/Dolianova/Poetto/Stadio, poi entriamo sulla 554. Prendiamo la Strada Statale 387 del Gerrei, dopo 13 km svoltiamo a sinistra in Str. Circonvallazione. Dopo 30 km svolta a destra e prendi via Villasalto (indicazioni per Armungia), dopo 300 m svoltiamo a destra e prendiamo SP27. Dopo 6,5 km svolta a destra e prendi Str. Monte Genis. Dopo 5,3 km svoltiamo a sinistra per poi svoltare a destra dopo 1 km. Dopo 4 km svoltiamo a sinistra verso località Cea Romana. Percorriamo per ancora 4,5 km e arriviamo a destinazione. 

Accessibilità

 

Adatto ai portatori di disabilità

Stagioni consigliate

  • Inverno ,
  • Primavera ,
  • Estate ,
  • Autunno

Notizie varie

Il significato del toponimo, “la valle romana”, è attestato almeno dal 1745 (Chea de Romana), ma la sua etimologia è ritenuta incomprensibile. Non si può dire se l’aggettivo romana risalga all’epoca dell’insediamento, o se sia stato coniato molti secoli più tardi. 


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