Si tratta di un monotorre situato nella borgata rurale di Sessa, dove è stata costruita la chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
Nessun cartello indica la sua presenza, ma è visibile dalla strada che conduce al piccolo borgo rurale.
Il nuraghe ha un diametro di circa 10,5 metri per 11 metri, per circa 36 metri di circonferenza e con un'altezza residua di oltre 8 metri.
A causa del crollo nel lato ovest e al centro della costruzione, si può salire facilmente sulla cima per osservare l'interno dall'alto.
La camera è stata pesantemente puntellata con assi di legno di vario spessore, allo scopo di evitare successivi crolli.
Superato il portale, l'ambiente si fa più ampio; sopra l'architrave è presente la finestra di scarico, elemento essenziale per evitare che il peso delle mura lo danneggi.
Subito dopo inizia un breve corridoio con il soffitto ogivale, che diventa più alto verso l'interno.
Osservando i crolli interni ed esterni, appare probabile la presenza di un vano scala sul lato sinistro dell'ingresso.
L'interno è relativamente ben conservato, ma le assi di legno non consentono una visione ottimale.
Nel lato opposto all'ingresso, sia a destra che a sinistra si intravedono, in basso, due celle secondarie.
Appare evidente che la torre ha subito dei crolli all'interno, tanto da far apparire il pavimento molto più rialzato rispetto all'originale.
Osservando il nuraghe dall'esterno, è possibile apprezzarne l’imponenza; la dura roccia vulcanica con cui è stato costruito è la stessa che si trova nelle falesie di Capo Nieddu e in tutto l'altopiano del Campeda.
Prestando attenzione alle mura, è possibile notare i filari regolari e diverse feritoie di forma pseudo-triangolari, alcune con un vertice rivolto verso il basso.