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Comune di Genoni

Dati informativi

  • Provincia
    Sud Sardegna
  • Regione storico-geografica
    Sarcidano
  • Altitudine
    447 m s.l.m.
  • Popolazione
    771 (01-01-2022)
  • Nome abitanti
    Gadonèsi
  • CAP
    09054
  • Comuni confinanti
    Albagiara, Assolo, Genuri, Gesturi, Gonnosnò, Laconi, Nuragus, Nureci, Setzu, Sini
  • Coordinate geografiche
    39°47 38.03 N 9°00 25.15 E
Genoni

Origine del nome

Nome in sardo: Jaròi\Geroni

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Geròni”, è di probabile origine prelatina, derivante dallo strato linguistico protosardo. Attestato dal Medioevo, attraverso le forme “Gennane”, “Genatas” e “Genadas”, è, secondo alcuni studiosi, derivato dalla Dea Giunone alla quale sembra fosse dedicato un tempio di epoca Romana costruito sulla sommità del colle di Santu Antine: (TEMPLUM) IUNONIS.

Alla scoperta del comune

Territorio

Genoni è situata nei pressi dell'altopiano della Giara di Gesturi: 1.700 dei 4.200 ettari dell'altopiano, infatti, ricadono nei suoi confini comunali. L'altopiano, di origine vulcanica, ha un'elevata valenza naturalistica e nel 1995 è stata proposta come Sito di Importanza Comunitaria. L'origine dell'altopiano risale al Miocene, quando l'area era ancora ricoperta dal mare. Il territorio della Giara è caratterizzato dalla presenza di nuraghi, da una flora peculiare, adattatasi all'altitudine (con sottospecie endemiche di quercia da sughero, leccio, roverella, cisto, corbezzolo, mirto), da laghetti naturali e stagionali di raccolta dell'acqua piovana chiamati paulis, ma soprattutto dal cavallino della Giara, equide di dimensioni ridotte, introdotto nell'isola dai Fenici e rinselvatichitosi nell'habitat dell'altipiano. Oggi sull'altopiano si contano oltre seicento esemplari; Genoni ospita in località Impera Lavra un centro di custodia curato da personale dell'Istituto di Incremento Ippico della Regione Sardegna.

Storia

L’origine remota del paese di Genoni è attestata dai siti archeologici e paleontologici presenti nel territorio.
In epoca antica la presenza dell’uomo è testimoniata dai siti di Is Piuncheddas e Is Piuncas Mannas, nel periodo nuragico è caratterizzato da un’imponente presenza umana.
Nella carta della densità dei nuraghi, del prof. Giovanni Lilliu, Genoni rientra fra le zone con densità superiore a 0,60 nuraghi per km², alcuni ancora fruibili. Infatti, sono tuttora integri il nuraghe di Birìu e quello di Santu Perdu, mentre sparsi nelle campagne del paese, si possono vedere i ruderi di Perdaligeri, Larunza, Duìdduru, Sussùni, Cijus, Bau-e-peddi, Monticordèris, Corrazzu, Scalamanna, Margini, Lorìas, Coccolò, Addòri, norache Longu, Tresbìas, Corongìu, Santamaria, Giàru e i quattro detti Gurdilonis.
La posizione privilegiata del colle di Santu Antine, la presenza d’acqua ha suggerito all’uomo, sin dai tempi più antichi, a vivere in quest’area. L’ossidiana, i reperti nuragici, Punici e Romani attestano l’importanza e la vivibilità dell’area.
Sulla cima del colle di Santu Antine abbiamo delle mura puniche, le rovine di una chiesetta romanica dedicata a Sant’Elena e San Costantino Magno e un pozzo di età nuragica profondo oltre 40 metri. Gli scavi degli anni 80 hanno portato alla luce un’enorme quantità di reperti ben descritti presso il museo PARC.
Sono inoltre degni di nota i villaggi nuragici di Santu Pedru, Mammuzzola e, sulla Giara di Genoni, i siti di Bruncu Suergiu e il sito di Sa Corona Arrubia.
Durante il medioevo, il Comune di Genoni ricadeva nel giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Valenza. Alla sconfitta dell’Arborea ad opera degli aragonesi (1409), il paese passò sotto il dominio aragonese, e nel 1436 venne incorporato nella viscontea di Sanluri, data in feudo dal re di Aragona Alfonso V il Magnanimo a Giovanni De Sena. Passò più tardi a Enrico d’Enriquez, zio del re d’Aragona Ferdinando II, e successivamente al marchesato di Laconi, di cui furono signori prima i Castelvì e poi gli Aymerich. Venne riscattato a questi ultimi nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Siti di interesse culturale

Arrivando a Genoni, oltre ad avere a possibilità di visitare il Parco della Giara e i bei scorci nel suo piccolo centro abitato, si possono scoprire alcuni siti di interesse culturale:

Parc (Paleo Acheo centro)
Museo Paleontologico, Archeologico, con un interessante laboratorio didattico. La sezione paleontologica raccoglie parte dei fossili marini di origine Miocenica (25-5 milioni di anni fa), rinvenuti presso l’ex-cava Duidduru (a Genoni) oggi Geo Paleo Sito e alcuni altri interessanti ritrovamenti quali il dente di un Megalodonte. Nella sezione archeologica attraverso un diorama, sono messi in evidenza i principali ritrovamenti archeologici del nostro territorio: è presente anche la riproduzione di un pozzo di origine nuragica, profondo ben 40 metri! La sezione laboratoriale, offre ad adulti e bambini, la possibilità di cimentarsi nel lavoro del paleontologo, con tutti gli strumenti del mestiere. Si organizzano laboratori didattici per scuole e famiglie e campi estivi di paleontologia e archeologia.

GeoSito o ex-cava Duidduru
Oggi un vero e proprio museo a cielo aperto, dove oltre ad ammirare i reperti fossiliferi, è possibile anche studiare una straordinaria stratigrafia a vista ed approfondire, in parte, la storia geologica che ha interessato questo territorio, quando l’uomo ancora non c’era.

Museo Civico del Cavallino della Giara
Un museo etnografico nel quale con gli oggetti facenti parte della tradizione popolare sarda, le interviste, le illustrazioni di Pia Valentinis ed immagini, si racconta la storia del paese e della Sardegna. È presente una sezione dedicata al Cavallino della Giara che da sempre ha rappresentato qualcosa di importante per la comunità Genonese.

Ex-Convento dei Frati Osservanti Minori
I ruderi di un convento risalente alla prima metà del 1600 dedicato a San Sebastiano e rimasto attivo fino alla prima metà dell’800. Antistante questo suggestivo Convento un anfiteatro, location per alcuni eventi estivi, e un piccolo roseto che soprattutto in primavera conferiscono a questo luogo un aspetto unico.

Per maggiori informazioni:

Principali festività

Genoni, analogamente a quanto avviene in gran parte dei Comuni rurali della Sardegna, conserva ancora alcune manifestazioni caratteristiche della sua civiltà popolare.
Difatti, il patrimonio di tradizioni popolari delle feste paesane, per lo più di matrice religiosa, è uno dei momenti più importanti di aggregazione sociale in grado di esercitare tuttora un forte fascino.

  • Santa Barbara (4 dicembre)
  • S. Isidoro (14-15 maggio)
  • Madonna del Sacro Cuore (30-31 maggio).
  • Santi Costantino ed Elena (4-5-6 agosto)