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Comune di Nureci

Dati informativi

  • Provincia
    Oristano
  • Regione storico-geografica
    Marmilla
  • Altitudine
    335 m s.l.m.
  • Popolazione
    316 (31-10-2023)
  • Nome abitanti
    Nurecesi
  • CAP
    09080
  • Comuni confinanti
    Assolo, Genoni (SU), Laconi, Senis
  • Coordinate geografiche
    39°49′23.83″N 8°58′29.05″E
Nureci

Origine del nome

Nome in sardo: Nureci

Il nome è una variante di Nuraghe, il monumento classico della civiltà nuragica, che viene chiamato il lingua sarda Nureci, o anche Nuraxi nella sua variante campidanese.

Alla scoperta del comune

Il territorio

Il piccolo e suggestivo borgo di Nureci si trova sulle pendici del Monte Majore nel confine settentrionale della Marmilla.
Nureci, ultimo paese della provincia di Oristano, è racchiuso dai quattro paesi Genoni, Senis, Asuni e Laconi e la sua posizione strategica, al confine settentrionale della Marmilla, e il nome stesso, rivelano una possibile funzione del paese, in passato, di baluardo nei confronti delle invasioni barbaricine.
Al paesaggio tipico della Marmilla, con le ondulazioni e le vallecole marnose, si contrappone l’inconsueta mole granitica del monte Majore, con aspetti quasi “galluresi” fatti di spuntoni rocciosi e pareti verticali.
Proprio sopra il paese, sul ciglio dello strapiombo granitico, si trova il magnifico, e per alcuni versi misterioso, recinto megalitico di Corona ‘e Crogu, raggiungibile da un piccolo parco costruito all’uscita del paese, verso Asuni.
La possente cinta muraria fatta di enormi massi di granito, con all’interno strutture secondarie di massi più piccoli, dovrebbe risalire alla dominazione punica, anche se non si può escludere un’origine più antica. Molto bello e suggestivo il paesaggio del versante della Giara, dominato dal Nuraghe Attori dove è presente un fitto bosco-macchia, con erica fillirea e corbezzolo; lo si percorre a fatica, seguendo le tracce dei cinghiali.
Nel centro abitato spiccano il palazzo baronale dei Touffani, numerosi edifici risalenti ai primi dell'ottocento con i tipici portali, architravi, balconi che meritano di essere custoditi proprio per la loro bellezza e antichità, vecchie case contadine e un vecchio tipico quartiere.  
Per rendere più caratteristico il paese, pochi anni fa, le strade del centro storico sono state ricostruite in ciottolato, contornandole di piazze e abbellendo il tutto con fontane e pregevoli murales.

Brevi cenni storici

L'area fu abitata già in epoca prenuragica e nuragica, per la presenza nel territorio di numerose testimonianze archeologiche.
Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Valenza. Alla caduta del giudicato, passò sotto il dominio aragonese. Sotto gli spagnoli formò una contea insieme al vicino paese di Asuni. Nel 1325 la signoria passò ai De Poxados, poi ai De Sena e, nel 1453, ai Joffrè. Nel 1759 un mercante marsigliese, Guglielmo Touffani, comprò il territorio e acquisì il titolo di conte di Nureci e di Asuni.
Il paese venne riscattato ai Touffani nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. Dal 1928 al 1950 il comune fu aggregato a quello di Senis.

I portali di Nureci

Elemento più caratterizzante l’architettura della tipica casa a corte campidanese è sicuramente rappresentato dal portale. Nel paese di Nureci se ne possono trovare di numerosi e di molto belli.
Inizialmente il portale consisteva nel semplice serramento che aveva come primaria funzione quella di chiudere un’apertura di circa tre metri ricavata nella muratura di recinzione de "sa prazza", ossia il cortile allo scopo di consentire l’accesso al bestiame e ai carri trainati dagli animali.
La porta consisteva in un cancello realizzato con pezzi in legno (detto "ecca") o in un vero e proprio portone con tavole e diviso in due ante in una delle quali era presente un'anta minore che consentiva il passaggio delle persone senza dover aprire le due ante maggiori.
I portali subirono con il passare del tempo delle modifiche, con l’introduzione di una apertura architravata o coronata da arco semi-circolare, in ladiri (mattone crudo) coperta da tetto con orditura in legno e incannucciata rivestito di coppi alla sarda.
Alla fine della prima guerra mondiale l’antico portale fu per l’ultima volta modificato.  
Venne abbandonato l’uso esclusivo del mattone in ladiri per fare gli archi dei portali introducendo nuovi materiali e di miglior pregio come i mattoni cotti, conci di basalto o addirittura conglomerato cementizio armato.
I portali sono spesso l’unica struttura visibile alla strada della casa a corte e la fantasia delle decorazioni come i battenti, rispecchiava la condizione sociale di chi abitava la casa.

Le principali festività di Nureci

Tra le tradizioni popolari più sentite e attese dagli abitanti di Nureci troviamo:

  • L’accensione dei fuochi di San Sebastiano (19 gennaio)
  • Festa della Madonna d’Itria (primo martedì dopo la domenica di pentecoste)
  • Festa di San Giacomo Apostolo e Sant'Anna (25 e 26 luglio)
  • Festa di Santa Rita (22 maggio)
  • Festa di Santa Barbara protettrice dei minatori il (4 dicembre).